E' una frazione di Stella Cilento che fa parte della Comunità cilentana Alento-Monte Stella insieme ad altre due piccole frazioni, Amalafede e Guarrazzano.
Questo piccolo borgo di origini medievali specificatamente longobarde, deve il suo nome probabilmente alla figura di San Giovanni, santo venerato dai suoi primi abitanti e a cui ancora oggi si dedica la festa patronale nel mese di giugno.
Questo non è l’unico evento tradizionale, difatti tra le stradine di questo piccolo paese ad agosto si tiene la “Festa del Castello”, in omaggio al bellissimo Palazzo Ducale dei Vassallo del XVII secolo, noto proprio come “il castello” in cui si possono degustare tutti i prodotti tipici della zona.
In una divisione di confini del 1187, tra l'abate Falcone di Cava e il giustiziere e contestabile Guglielmo di Sanseverino è cenno della «serra sancti joanni de retina». Del casalis s. joanni è pure notizia in una donazione del gennaio 1225.
Il 27 novembre 1463 re Ferrante d'Aragona, con privilegio firmato a Terlizzi, vendette il mero e misto imperio di S. Giovanni e Guarazzano a Roberto Sanseverino. Nel 1513 Sigismondo di Sangro, in contemplazione del matrimonio di suo figlio Alfonso con Brigida di Capua, donò al figlio il villaggio di S. Giovanni. Nel 1517 Giovan Battista Caracciolo acquistò, con il feudo di Cessina, anche alcuni diritti feudali su S. Giovanni, se nel 1524 Giovan Consalvo di Sangro chiedeva il relevio del feudo per successione dal padre Alfonso.
Nel 1749 Nicola Ventimiglia (m. 6 novembre 1781) acquistò dal duca di Casalicchio (Casal Velino), Ignazio Baretta, Porcile (Stella Cilento), Guarazzano, Malafede e S. Giovanni. Il Cedolario poi informa che il villaggio, per successione, passò (10 marzo 1737) ad Antonio Cesare Ventimiglia.
Il Giustiniani l'ha come «San Giovanni Cilento» e lo ubica a 46 miglia da Salerno e a 4 dal mare, su un colle alle falde del monte Stella, confinante con «Omignano, Acquaveila, Casalicchio, Pollica, Celso, Galdo, Santomauro e Porcili», poi Stella Cilento, di cui subì le sorti. Aggiunge che gli abitanti erano tutti dediti all'agricoltura, commerciando i loro prodotti (olio, fichi e pere secche) anche con Napoli e con la costiera amalfitana.
LATITUDINE: 40.2259049
LONGITUDINE: 15.083141800000021
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